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Chi non è impegnato a vivere è impegnato a morire

  • Immagine del redattore: WeclaBixio
    WeclaBixio
  • 6 mar 2017
  • Tempo di lettura: 1 min

Grazie Bob Dylan per questa splendida frase. L'ho scoperta solo ieri e non ascoltando il famosissimo cantautore ma guardando un film su Netflix, titolato "5 giorni fuori".

Una piacevolissima sorpresa. Io e il mio ragazzo stavamo cercando un film senza troppo pretese quando ci siamo imbattuti in questo titolo. Nel cast erano segnalati Emma Roberts (che adoro....la sua Chanel Oberlin di Screem Queens è un personaggio "geniale") ed il ragazzone barbuto di Una notte da leoni...pensavamo di trovarci di fronte ad un film comico o comunque senza troppe pretese ed invece abbiamo visto una pellicola che con estrema delicatezza descrive i disagi di un giovane sotto pressione e quelli dei molti pazienti che affollano il reparto psichiatrico dell'ospedale dove il sedicenne protagonista si fa ricoverare per trovare aiuto a gestire l'ansia che ahimè colpisce molte persone ai giorni nostri...me in primis!

Col sorriso conosciamo personaggi che hanno tentato il suicidio o che per superare i momenti bui si tagliano, stranieri asociali che pur di non avere problemi con nessuno preferiscono non uscire dalla propria camera, l'ebreo che ha fatto uso di troppo LSD e ora si è fottuto il cervello e tra gli altri una splendida Viola Davis nel ruolo di psichiatra.

Cigliegina sulla torta la strampalata performance di Under Pressure.

Un finale dolcissimo per un film ahimè passato in sordina (è uscito nel 2010 e non ne avevo mai sentito parlare).

Che dire...consigliatissimo!

A presto, Michela


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